Tutte queste cose però te le dico invitatovi quasi dal tuo paragrafo toccante simil soggetto. Finora non siamo in questo caso; e in ogni futura contingenza poi tu saresti padrona ed arbitra di prendere quel partito che ti paresse il migliore.
Oggi (festa di S. Cristina che ti ho già augurata felice nella mia lettera del 22) vedrai o avrai già veduto il Sig. Casamenti, latore di d.a lettera. Ciro, che giunse bene, vi aggiunse del suo, ed anche l'Avv. Barberi. Ti scrisse a parte anche Ferretti.
Lo strutto anche a Roma costa bai: dodici. Non ti dar pensiero di queste cose. Ciò che ti serve, e costì si trovi, comperalo allegramente e non fare altri conti.
La doppia, lasciata da Ciro presso di te, segnala per danaro ricevuto, e se ne avrà ragione a suo tempo.
È venuta la solita libra di cera per la tua festa. Ti fo i saluti di tutti di casa, ti prego passarli anche a Barbara anche a mio nome, e benedico ed abbraccio te e la pupa.
Il tuo Papà
LETTERA 566.
A CRISTINA BELLI - ROCCA DI PAPADi Roma, lunedì 31 luglio 1854
alle 11 antimerid.
Mia cara Cristina
Azzardo questa lettera per la posta, benchè per più prove non si possa negare a codesto corriere la meritata lode di sciattamestiere.
Quando alle 7 1/2 giunse ieri a casa il legno colla tua famiglia, io, che stava alla finestra da civettone, vi contai tre soli individui, e il mancante era Ciro. Corsi giù per le scale, e seppi il motivo. Dio ti dia, vi dia, ci dia pazienza! Che altro si potrebbe più dire?
Spero che il viaggio albanestre non vi abbia nocciuto a veruna delle quattro; e mi lascio lusingare pur da un'altra speranza: che abbiate cioè trovato una servicina per sostituta.
Ieri al giorno venne il marito di Luisa per udir notizie della moglie, non avendo riscontro ad una sua lettera impostata giovedì 27. Tornò ieri a sera colla cognata (sorella di Luisa). Io gli dissi come stavan le cose, ma con frasi che nol mettessero in troppa pena.
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