Chiedevi tu a Ciro zucchero e caffè-di-ghianda. Ti spedisco io l'uno e l'altro; e vi unisco altre cose il cui bisogno preveggo esser ti possa imminente, cioè minestrine per Teresuccia e cioccolata per te.
Suona mezzogiorno, e suona insieme il campanello di casa Ferretti. Il primo porta la minestra nel refettorio dei frati: il secondo reca a me la sospirata lettera direttami da Cirone ieri a sera dopo la visita del medico. Oh ringraziato Iddio di tutto! Ti assicuro che ho detto di cuore un Agimus tibi gratias. Ho letto la lettera in casa Ferretti, e tutti mi hanno incaricato di esternarti le loro congratulazioni, unite a saluti.
Se dunque le cose seguitano oggi (come spero) ad andar meglio, questa sera tornerà Ciro con ulteriori notizie. Credo, anzi son certo, anzi suppongo, che ti avrà recato gran piacere il vederti ieri capitare innanzi il tuo Ciro. Ti vuol bene assai quel povero figlio mio, e te ne voglio un pochetto io pure. A proposito: se a qualcuno sonasse non tanto bene in logica quel suppongo dopo il son certo, difendimi per carità tu col testo del Sindaco Babbeo, che era un laureato niente più e niente meno di me.
Da' una sculacciatella a Teresa da parte di Nono. Si deve adesso menar bene su quelle parti rimpolpatelle. Ma che carrettino eh? Mi pare vederlo rotolarsi per Villa Conti.
Scrisse un Papa ai Magistrati della Repubblica di S. Marino, ed avendo scritto molto concluse: A buon conto, eccovi una lettera più grande della vostra Repubblica. Terminando io questo foglio ti ripeto quella celia pontificale, con avvertenza di adattarla al luogo ed alle persone. E poi saluto Barbara, e poi mi ripetoIl tuo aff.mo Papà, che ti abbraccia e ti benedice
LETTERA 579.
A CRISTINA BELLI - FRASCATIDi Roma, lunedì 18 settembre 1854
ore 10 1/2 antimeridianeMia cara Cristinella
Alle 8, ed io ancora poltroneggiava, mi è entrato in camera Ciriuccio o Cirione che vogliam dirlo, e mi ha dato buone notizie di te, della Teresola e di Barbara, della quale sonomi poi stati passati speciali saluti da Chiara che gli ha attinti in una lettera della forestiera sovrallodata.
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