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      Ed io a te, e Ciro e alla pupa do mille abbracci ed altrettante benedizioni.
      Il tuo, anzi il vostro,
      aff.mo Papà
     
      P.S. Lascio aperta la presente fino a una cert'ora, e poi la spedirò com'è, se nulla vien di costì.
      Al mezzodì. Ecco la lettera di Ciro: sonate campane! Meno male che le cose andarono meglio di quello che io credeva.
      Ringraziamo tutti Iddio del buono stato di salute di Cristina, di Barbara e della pupa. Dunque Alleluia.
      Rendiamo saluti a quanti ce ne han mandati: amen.
     
      LETTERA 582.
      A CRISTINA BELLI - FRASCATIDi Roma, mercoledì 27 settembre 1854
      ore 10 antimeridianeCristinuzza mia cara
      L'Avvocato Barberio venne ieri a sera ben tardi, com'era naturale che dovesse accadere. Tardi dunque avemmo la lettera da te a lui consegnata, e, mancando anche Ciro a quell'ora, non potei respingertene nella serata medesima una risposta come avrei pure desiderato, affinché ti pervenisse questa mattina per maggiore sollecitudine e per maggiore tuo comodo. Però pochi altri (può dirsi) momenti, e poi chiuderai la tua Segreteria.
      Povera Teresa mia! le han rotta una ruota del carro! Le han rotto! Se la fosse almeno rotta da sé. Spero nell'abilità del Signor Casini; ma, alla peggio andare, a Roma non mancheran poi carrai, e all'uopo già tengo d'occhio il Fiori di Campo Vaccino, la crema de' barrozzari.
      Parmi che la bambina Angelini potrebbe prestare degno soggetto a qualche professor sanitario per aggiungere con una storia speciale un nuovo fatto agli altri infiniti arcani della Natura.
      Anche l'Avvocato Barberi ci parlò dell'aggressione accaduta ieri per la via di Frascati per opera di un solo malvivente; e ci aggiunse esser voce da codeste parti che già da qualche giorno andasse colui vagando ne' dintorni, e appunto dall'andar soletto gli fosse già derivato il nome di solitario. Tengo per fermo che la vigilanza della pubblica forza, e di chi la inspira, sia per ghermire quel ribaldaccio o allontanarlo almeno dal teatro delle prime sue gesta.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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