Biagini da giovedì 8 a ieri 11 ha cambiato tre serve. La sorella si alza, ed ha un po scomposta una spalla. Vedi un po di sapere se cod.o Sig. Ranzi appartiene alla famiglia in cui fu maritata molti anni addietro una figlia di Pietro Mitterpoch (ora defunto) fratello di Michele Mitterpoch già mio patrigno.
Fa freddo, Cristina mia, ed io non metto la testa fuori di camera che per andare a pranzo e a cena con Ciro.
Fa' mille rispetti e ringraziamenti in mio nome alla Sig.ra Chiaretta, da' mille baci alla pupa, e ricevi le mie affettuose e cordiali benedizioni.
Il tuo papà
LETTERA 588.
A CRISTINA BELLI - FIUMICINODi Roma, sabato 17 marzo 1855, ora 1 pomeridiana
Mia cara figlia,
Possibilissimo era l'evento di cui tu temevi, siccome dici nella tua lettera in data di ieri, che cioè non arrivassero costì vapori, stante la mancanza di legni da rimurchiare: nel qual brutto caso non avresti oggi riveduto Ciro, e in vece lo avrei riveduto io con mio sommo rincrescimento. Che barbaro padre! Desiderare l'assenza di un figlio! Ma egli non è ricomparso: dunque? Dunque un vapore, almeno, è partito; conseguenza logica dell'asino negli Animali-parlanti. E dev'essere quest'anno un bel conforto il vivere a Fiumicino senza neppure la vista di quattro barcacce e di pochi mascalzoni di marinai, sotto la delizia di queste belle giornate da lupi! Ma torniam sempre lì, questa non è una villeggiatura di ricreazione; bensì un sacrificio per tentar di ottenere uno scopo superiore a qualunque altro riflesso di piacere, di comodo e di personale soddisfazione. Le relazioni tue circa alla nostra Teresa, senza riuscire intanto consolantissime, non mancano pure di qualche lusinghiero prospetto di speranza, perché, a stretto rigore di termini e tutto insieme calcolato, se ne può conchiudere più dal lato degli acquisti che delle perdite.
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