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      E sia lodato Iddio anche di ciò.
      Gusto i tuoi consigli intorno ad un mio nuovo matrimonio nell'attuale freschezza della mia vita. Mi suggerisci però di cercare gioventù e quattrini e non altro, lasciando da parte gli accessorii di bellezza, di virtù e di bontà. Su ciò non siamo perfettamente d'accordo, Cristina mia. Ti concederò senza contrasto la inutilità della bontà e della virtù per far di questo mondo un paradiso; ma in quanto alla bellezza io la voglio unita alla gioventù ed ai quattrini, considerandomi un ometto capace di formare in tutti i sensi la felicità di una giovane, ricca, sensitiva, ed anche bella e fiorente ragazza. Beata lei, griderebbero la buone comari della parrocchia!
      Gl'inni? E chi ne sa più patacca? Li mandai, testo e versione, al Salviucci il 1° di questo mese, e mi disse un giorno Biagini essere subito stati dal Salviucci inoltrati alla revisione.
      Dopo ciò non ho più visto nessuno né udito più niente. Buono è che di queste cose io non me ne piglio niente, e le sono armi che non mi passan la pelle.
      Ero io ancora in letto quando ho udito una voce: è permesso? Usciva dalla bocca del premuroso Sigismondo, che veniva a narrarmi tutte le sue brighe e le opprimenti occupazioni per la Confraternita di San Trifone, di cui mi ha raccontato minutamente la storia, o almeno il secondo tomo di essa, con tutte le note dichiarative e qualunque altra desiderabile circostanza. Chiunque, il quale abbia buon senso, comprenderà agevolmente di quanta gratitudine io siami sentito compreso a questo tratto di calda benevolenza, del quale purtuttavia debbo non negar qualche merito alla prossima giornata del 19, a cui pareva non inopportuno il mandare avanti un po di vigilia, ottimo e meritorio pensiero di una mente calcolatrice. Trovomi io dunque tutto commosso, vedendo quanto io sia amato e pregiato da coloro che mi circondano, uno almeno de' quali non ha neppure temuto di sacrificare a me dieci minuti che poteva e dovea forse dedicare con più gloria e profitto alla Confraternita di San Trifone.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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