È questa mattina arrivato sul battello l'Avv. Desjardins, che mi ha portato per parte di Biagini la fresca notizia del dato permesso dal P. Maestro per la stampa degl'inni!
Oggi qui fa una giornata superba. Ventarello freschetto, ma sole ardentissimo. Cristina e la pupa han fatto una ben lunga passeggiata per la pioggia. Tornate appena a casa, la signorina ha principiato a flottare: Mamma, a pappo me. Son dunque tornate ad uscire, dirette alla casa del Capitano.
Abbiamo comperato una bella spigola di cinque libre, a bai: 12 1/2 la libra, mezza per oggi e mezza per dimani. Nel portarla a casa moveva ancora gli occhi e la vita.
Di quaglie non se ne vede la stampa; e tutti questi poveri cacciatori si guardano in faccia e sospirano. Se io fossi ne' loro panni (ché non sarei vestito con molta eleganza), farei colla oziosa polvere girelletti e zaganelle per accogliere con festa i molti legni che entrano in porto.
Saluta tutti di casa con amichevoli parole, e vogli bene al tuo aff.mo padre che ti benedice ed abbraccia.
LETTERA 595.
A CIRO BELLI - ROMAFiumicino, sabato 28 aprile 1855 / Mezzodì
Mio carissimo figlioAlla lettera spedita a te giovedì 26 colla diligenza, e all'altra inviata ieri (venerdì 27) per la posta, facciam seguito con queste due righe le quali ti perverranno per mezzo di Pacifico che torna questa sera a Roma colla detta diligenza venuta a Fiumicino anche oggi. Serva dunque la presente per informarti del nostro buono stato di salute, ad onta della variabilità continua dell'atmosfera. Dopo la deliziosa mattinata di ieri si levò nelle ore pomeridiane un sì furioso vento che avemmo persino scrupolo di mandar Francescone al procojo. Si era anche ricoperto il cielo di nuvoli, ma l'impetuoso libeccio tornò poi a rischiararlo. Questa mattina poi nuova calma ed aria pura come un cristallo da specchi, con sole ben caldo, temperato però sulla spiaggia del mare.
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