Vedremo che ne sarà ad ore più tarde. Nulladimeno, fra tante variazioni non ha mai piovuto.
La pupa fa continuamente la mattarella, e dice cose curiosissime, e alcune anche assennatelle non poco. Vi ricorda e nomina sempre tutti, principiando da te e scendendo sino al gatto di Nanna, al bibbone senza lecchie (orecchie), il quale va sulla ôggia a far l'impicci ne' vasi di Papà dove sono i fiori, tutti me. Io allora, imitando la voce e il gesto di Nanna, dico: dove sei stato, brutto birbone? E la bricconcella risponde: ôggia Papà, impicci. Mangia ella con appetito, e, come Pulcinella re in sogno, vorrebbe che sonasse un perpetuo mezzogiorno, e vi aggiungerò pure una, perpetua avemaria per contraddistinguere presso a poco i due punti della giornata in cui ricorrono un sottosopra i principali ritorni delle refezioni domestiche.
Saluta tutti, di su e di giù, ed abbiti abbracci e benedizioni daltuo aff.mo padre
LETTERA 596.
A SIGISMONDO FERRETTI - ROMAFiumicino, 1 maggio 1855
Messer Sigismondo, amico e parente carissimoInvestito di pieni poteri, pieni quanto il secchietto del latte che ci viene ogni sera da Porto, ho di già abbassato i miei ordini a questo reggimento di artiglieria perché dimani al sorger dell'alba diasi fuoco a tutte le batterie della nostra fortezza, e altrettanto si faccia al tocco del mezzogiorno, che qui non suona mai, e così pure si pratichi in sul tramonto del sole, mentre le varie flotte amarrate nel vasto bacino del porto, tutte pavesate a festa, risponderanno alle salve come potranno, con cannoni, mortai, bombarde, spingarde, sagri, falconetti, razzi alla congrève, messi tutti all'unisono co' fucili de' cacciatori, ai quali le quaglie non dan molte faccende. E perché tanto terribilio da mandarne a sconcio fin le rame dei fossi? Lo sa pure Teresa: perché dimani è San Bondo.
| |
Nanna Papà Nanna Papà Pulcinella Sigismondo Porto Teresa San Bondo
|