E dovrebbe saperlo probabilmente anche Don Antonio, essendo egli stato veduto frugare fra gl'incomposti fagotti della sua sagrestia per trar fuori dalla polvere e dalle tele di ragno alcun paramento più vistosetto da porsi in armonia colla polvere e colle tele di ragno delle bocche da fuoco de' baluardi fiumicineschi. Intanto colezioni, pranzi e cene a tutti e senza risparmio, perché onguno paga per sé a casa sua. A Roma accadrà altrettanto e peggio. Comunque sia, stando io qui e non costì, incarico questa mia pistoletta di scaricarvi un augurio di felicità da udirsene lo scoppio fino a Sebastopoli e Balaclava.
Sono affettuosamente e sinceramenteIl vostro amico e parente
Giuseppe Gioachino Belli
LETTERA 597.
A CIRO BELLI - ROMADi Fiumicino, mercoldì 2 maggio 1855
Mio carissimo figlioDal garzone di Checco vetturino in Via Montoro, venuto qui questa mattina con una carrettella, riceverai la presente oltre a due canestri vuoti, che son quelli stessi pervenutici pieni co' due vapori di ieri e di oggi. Tutto è arrivato bene, e grazie di tutto.
Tre lettere tue abbiamo altresì ricevuto: quella del 30 aprile entro il primo canestro, quella di ieri nel canestro secondo, e l'altra dello stesso giorno per la via della posta.
Presso a poco dunque (meno la parte della donna) la Linda degli scimuniti va bene.
Dio salvi l'Imperatore di Francia dalla rinnovazione di sì empii attentati.
Circa il tempo, eccoti le nostre notizie in cambio delle pessime che abbiamo di Roma: Lunedì 30 aprile principiò a piovere, con molto vento, verso la sera: diluviò poi tutta la notte. Martedì 1° di maggio (ieri) una giornata superba. Oggi, nuvoliccio, vento, ma pure giornata passabile, e forse più buona che mediocre.
Va bene di Spada, va bene di Biagini. Se ne vedi uno o l'altro, salutali. Fai giudiziosamente portando con te l'abito di Cristina acciocché non si sciatti.
| |
Don Antonio Roma Sebastopoli Balaclava Gioachino Belli Fiumicino Checco Via Montoro Linda Imperatore Francia Roma Lunedì Spada Biagini Cristina Fiumicino Martedì
|