Interrogato da me tuo zio se vi sia speranza che egli rechisi costì con qualcuno di casa, o almeno da solo, ha fatto
Come la tartaruca de zi' Nena
quanno aritira er collo in ne la schina,
e strette le labbra e arricciando il naso ha guardato il cielo, e con ciò ha detto tutto. L'atmosfera par sempre o un campo di cenere, o un magazzino di balle di lana; e questo è il meglio che sia!
Le cose da te richieste le avrai dalle mani di Ciro, meno l'anello e le altre fantasie di quella biricchinaccia di tua figlia, che vuol venire una ciana con tutti i fiocchi.
Tutti della tua famiglia e della nostra ti salutano con espressioni di affetto, e vi si unisce anche la Sig.ra Savetti che venne su ieri al giorno in una carrozza da ambasciatore. Poi il Sig. Pio, Lopez, Pacifico, Spada... non mi ricordo d'altri, ma forse ce ne debbono essere.
Io ti prego dal cielo rassegnazione e pazienza in questi ultimi scoli di scomunicata villeggiatura, e faccio voti per la tua salute e per quella della bociacca.
Il tuo aff.mo papà
LETTERA 601.
A CRISTINA BELLI - FIUMICINODi Roma, martedì 22 maggio 1855
ore 1 pomeridianaCristinella mia cara
Sai che ti dico? Piena com'è di minacce e furori la tua di ieri contro questo povero diavolo di Ciro, io non gliela mostro e la ficco invece sotto un mattone che fortunatamente è scalzato, affinché per la paura non abbia a voltarglisi la bocca dietro e suscitarglisi una verminazione. Anzi, quando ritornerà egli costì gli procurerò un crivello, perché ti si presenti dietro a quello come Bertoldo, e così essere da te riconosciuto e non riconosciuto ed evitare in tal modo i primi impeti della tua formidabile collera. Starebbe fresco senza questa cautela!
Sarà provveduta la roba che tu accenni, e si manderà per completare il numero delle cose da riconsegnarsi al padrone di casa in sostituzione di quelle sfasciate.
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