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      Ho poi dato una corsa in casa Spada. Alessandro prosegue nel miglioramento di ieri. Sono ora le 11 3/4.
      La pupa di Pasqua sta male assai. Si cresimò ieri a 23 ore. Va venendo Achille per la spesa.
      Troverete qui inclusa una letterina di Sigismondo, diretta ad un di voi tre, che tutti io abbraccio e saluto e riverisco, secondo la rispettività di ciascuno di voi, e degli individui che io rappresento.
      G. G. Belli
     
      LETTERA 601.
      A LUIGI FERRETTI- FRASCATIDi Roma, giovedì 9 agosto 1855 (al mezzodì)
      Chiara e Gigi carissimiDa due righe che vi scrisse e diresse Ciro ieri a sera, avrete già da questa mattina appreso il di lui prospero arrivo. Ci recò egli competenti notizie di Teresa, aggiungendovi: Gigi sta, al solito, bene, e Chiara può senza nocumento nutrirsi anche più che in Roma, e così pure la sera. Questo sembrami buono effetto dell'aria più elastica, e ne siamo tutti contenti. Prosegua ciò e cresca.
      Udiste dalla nostra di ieri il voto di Melata intorno a Cristina. Oggi va come ieri, né più né meno. Ma intanto passa il tempo e le cose non si risolvono.
      Alessandro Spada prosegue nel suo stato tranquillo. Me lo è venuto a dire questo povero squinternato di Checco, che ho trovato alla mia porta di casa mentre uscivo espressamente per recarmi da' suoi parenti. Sono tornato dentro con lui, sgridandolo (inutilmente) di questo suo strapazzarsi.
      Il pupo saccheggia, secondo il suo consueto, il petto della madre, e del dormire non vuol saperne nulla. Ingrassa a vista d'occhio, ma un po più di riposo ci starebbe assai bene, specialmente per la madre, e poi anche per tutti.
      Ieri a sera, sesta ed ultima delle musiche ed illuminazioni sulla piazza della Minerva, accadde un scompiglio del genere di quello successo già sulla piazza del popolo: pare però che non portasse conseguenze sì gravi, tuttoché ve ne fossero.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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