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      Subito prendo la penna per dirti che la lettura del tuo foglio mi ha recato un estremo piacere e insieme un po di rabbietta: il primo per la notizia che adesso tu mangi e mangi anche con gusto: la seconda per li conti che vai facendo e sulle spese e sulla economia e simili bazzecole che non concludono niente. Io ti ho sempre detto e raccomandato di non farti mancar nulla: al resto ci penso io. L'unica tua cura dev'esser quella di viver quieta, e ti vorrei in ciò pur pure un poco egoista. Vedo poi con rammarico che ti sei lasciata finire i danari anche prima del terminare di agosto, mentre io ti aveva pregata di aver su ciò l'occhio lungo, e farmi conoscere le tue occorrenze innanzi al tempo dell'arrivato bisogno. Eccoti intanto al disotto di alcuni scudi fin da varii giorni, e seguitano naturalmente a correr le spese. Ora come fai a sostenerle? Ma figlia mia! ci faccio una bella figura! Ti manderei denari oggi stesso, ma a chi darli con sicurezza? De' vetturini non me ne fido. Prima di lunedì non so come soccorrerti. Lunedì mattina avrò una buona occasione, di cui vivo quieto. Ma in questo frattempo mi duole assai che tu debba forse ricorrere agli amici e prendere in prestito, non potendo Ciro condursi a Frascati domani, come ti scrisse ieri. Insomma, bando quindi innanzi ad ogni economica ubbia. Sta' tranquilla, abbiti riguardo, e per te c'è Papà.
      Ti do la piacevole notizia che il Sig. Pio Casamenti è venuto ieri di abitazione e di scuola nella via dell'arco de' Ginnasi, dove stava Ravalli. Non so bene in qual piano, ma ciò poco importa. Lo abbiamo ora incontro alle nostre finestre.
      Ti abbraccio e benedico unitamente a' tuoi cari figlietti.
      Il tuo aff.mo padre
     
      LETTERA 644.
      A CRISTINA BELLI - FRASCATIDi Roma, mercoldì 7 settembre 1859
      ad ora una dopo il mezzodì
      Cristina mia cara


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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