Quelle buone monache pregano per Cristina con fervore.
Ringrazia Barbara, la Signora Ricci e Lunati, non che il Sig. D.r Natali, pe' loro meriti verso la nostra diletta Cristina.
Addio; la mia testa è stordita non men della tua. Benedico voi tutti in particolare, miei carissimi figli.
Il tuo aff.mo padre
LETTERA 647.
A CIRO BELLI - FRASCATIDi Roma, sabato 17 settembre 1859
ore 9 pomeridianeCiro mio
Alla tua delle 7 di questa mattina detti risposta e l'avrai ricevuta. Me n'è giunta un'altra alle 8 di questa sera. La buona balia le ha entrambe portate a Maggiorani, malgrado il forte e freddo vento che soffia. Maggiorani era al teatro! Ma la balia ha lasciato le lettere ad Elenuccia, la quale me le rimanderà domani-mattina alle 7 con qualche risposta del dottore.
La canestra, di cui mi annunziavi la spedizione nella giornata, non è venuta. Ne abbiamo fatto dimanda all'uomo che ci ha recato stasera la seconda tua lettera, ma egli dice che in uficio non v'è tale canestro.
Non so se farei secondo o contro la tua intenzione col recarmi al tuo tribunale per far prevenuti que' Signori del tuo ritardo al tornare. Forse avrai loro scritto direttamente: forse no. Che credi ch'io faccia?
Il rimandare qui le creature prima di Cristina è stato il continuo discorso fra la Signora Poli, la balia e me fin da ieri a sera, fondandoci sugli stessi motivi, e facendo le stesse riflessioni e parole che ho poi trovate nella tua lettera giuntami pocanzi. La nostra povera Cristina ha bisogno di quiete. Appena potrà ella tornare a casa, si avran qui più modi per tenerla tranquilla. Abbracciala la cara nostra inferma e falle mille carezze.
Qui sospendo questa mia lettera sino a domani.
Domenica 18 settembre 1859
alle 7 1/2 antimeridiane
Eccoti la risposta di Maggiorani. Ah! tutto alla peggio! Iddio ci dia conforto.
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