Questa vien su spesso, e manda per Cristina voti e saluti.
Avrai già ricevuto una mia lettera di questa mattina entro un canestro colla coperta di Lucca e una libra di gomma.
Circa alla vigilanza sulle creature Cristina sia quieta. Se ne ha sino allo scrupolo e per quanto umanamente si può. Pare anzi che abbiano alquanto abbandonato la finestra del cortile, perché stanno volentieri intorno a Clotilde che li tratta con dolcezza e ha con loro molta pazienza.
Giovedì 22 - ore 7 1/2 del mattino
Interruppi iersera la mia lettera per parlare con Ferretti, da solo a solo e di proposito, sul progetto di Cristina da te comunicatoci, cioè che per questo inverno si potrebbe adattare in camera da letto una piccola stufa di terra cotta, incondottandola in una canna di cammino già ivi esistente. Può Cristina esser sicura del mio desiderio di appagarla in ogni sua brama, nel quale animo concorre anche lo zio. A tutti e due noi è sembrato però che l'attuale angustia di tempo non concederebbe il potere scandagliar bene le cose, cercare, scegliere, acquistare, eseguire etc. Se, come speriamo, tornasse Cristina dopo dimani, si troverebbe cogli artisti in camera, muratore, ferraro etc., e ciò anche nel più prospero caso dell'aversi già tutto in ordine. Ma se poi nell'atto della esecuzione si trovasse qualche imprevisto impedimento nel vecchio muro della stanza o dentro il vano dell'antico cammino, come allora ci troveremmo? Come si farebbe con Cristina lì, bisognosa di tanti delicati riguardi? E converrebbe, prima anche di tutto, consultar Maggiorani per una simile innovazione. Nel pensiero di Cristina, io lo vedo, ha parte anche una idea amorosa riguardante la creatura. Tutto questo però rende necessario qualche tranquillo discorso a voce fra tutti noi cointeressati. Alcune altre riflessioni, mie e di Ferretti, dovrei qui aggiungerti; ma per lettera è troppo lungo e difficile il bene spiegarsi ed intendersi.
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