Insomma egli è un uom dotto, ed io (mi sono) un povero bietolone che ho a caro e grazia di non fiatare per non farmi attaccare la scaletta alle tasche (come a mezza quaresima), né udirmi gridare addietro i ragazzi ti vedo, quasi andassi in carrozza allo scrocco. Finiamola una volta. Eccovi un ultimo punto di differenza, e questo vale per tutti. Noi (due) ci firmiamo entrambi per Belli, l'ho già confessato, e fin qui non v'è replica. Ma innanzi a quel cognome egli suol mettere un A. col puntino, che vuol dire Andrea; ed io lo fo precedere da due G. con due puntini, che significano quel che leggerete al termine di questa (leale) declaratoria.
Quando voi dunque troverete sotto gli articoletti la prima lettera dell'alfabeto dite pure: questo è il Signor Andrea Belli e colpirete nel segno: benché, il cielo vi perdoni, potevate risparmiare a voi uno sforzo di critica e a me uno sfogo d'umiltà, se aveste badato che l'autore degli articoletti si dà talvolta per Andrea tutto (disteso) e senza tanti misteri.
Gius.e Gioach.o Belli
LETTERA 668.
A ANTONIO TOSI - ROMAScritti a mano van circolando in Roma e fuori parecchi versi a me attribuiti, sebbene da me non mai pubblicati né comunicati a nessuno. Senza rifiutarli né riconoscerli tutti per miei, mi limito soltanto a dichiarare che simili mss.i e lor copie abbondano generalmente di tante inesattezze così ne' titoli come nel testo, che, se alcuni io ne composi, hanno essi quasi al tutto perduta la loro indole ed essenza lor primitiva.
Prego quindi la vostra amichevole compiacenza, mio Signor Tosi, di volere nel vostro accreditato giornale dar pubblicità alla presente mia dichiarazione, la quale vedrei con piacere riprodotta in altri periodici fogli, per non udirmi più autore di cose non dette da me.
G. G. B.
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