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      Fiore de mentaDe ppazienza co vvoi ce ne vo ttanta
      E bbuggiarà pe Ddio chi ve contenta.
     
      addio Il vostro servitoreMancaquattrammille
     
     * * *

     
      Alla Nobile
      Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
      Macerataper Morrovalle
      Di Pesaro, 8 Giugno 1830
      Amica, è vero. Il tempo diviso non è mai lungo, e la regolarità abbrevia tutto. Oltre a ciò, le medesime occupazioni, ogni giorno ripetute dietro la guida del dovere e sotto lo stimolo delle affezioni domestiche acquistano ben presto nei cuori bennati un genere di dolcezza, che vanamente si cercherebbe fuori delle virtuose abitudini. La stessa monotonia de' luoghi diviene per noi allora una particolare sorgente di piacere. In ogni oggetto crediamo di riconoscere un testimonio delle nostre azioni lodevoli e un compagno fidato delle care emozioni che ci premiarono l'anima al compimento di quelle. Chi troppo cambia di esercizii e di stanza educa i suoi pensieri al desiderio, i desiderii alla cupidità, la cupidità alla intemperanza; e così da sensazioni soverchiamente variate ed attive esce finalmente il malfrutto della trista indifferenza e del tedio tormentoso. Al contrario, in un ritiro tranquillo, in un ritorno continuo di idee sperimentate, l'uomo moderato raccoglie la propria immaginazione in sé stesso e la impiega ad esaminar meglio le risorse ed il fine dell'esistenza. Familiarizzato ogni di più con que' suoni, con que' colori, con quelle forme, con quelle fisionomie del giorno precedente, si ritrova in costante accordo con loro, e fingendosi del resto un mondo a suo modo, lo accomoda facilmente alle modificazioni del suo spirito.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





Ddio Nobile Vincenza Perozzi Roberti Morrovalle Pesaro Giugno