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      Come diavolo! con otto pezzetti di legno ottenere tante combinazioni diverse di un medesimo risultato! 41! e poi? Siamo di tutto debitori al peccato di Adamo. Oh felix culpa! - Ecco come stanno le cose. Geppè vivo scrisse male di Effemtè vivo ad Essebè vivo. Morto Geppè, Essebè donò quello scritto, con torto del vivo e vergogna del morto, ad un Ceemme. Ceemme lo passò a Peccè, e Peccè, e Beccè lo pubblicò: Geggebè allora, sapendo molte cose degne di rivelazione, prese la penna, sputò nel calamaio per mettervi bile, e scriveva. Ma alcuni nuovi risguardi vennero a cambiare l'olografo in postumo. Ecco la spiegazione chiarissima del primo enigma. - Al secondo. Tutti gli elementi della soluzione gli avete notati nella vostra lettera a me e poi?... Ma a quest'ora indovinaste per certo. Pure pel probabile Nisi, prendete in mano il Tasso o l'Ariosto, e la prima prima parola dopo i frontespizii e i preludii, è quella. Sillogismo n'è sinonimo. Io intesi di scrivere Calossi e non Culossi. Diavolo! Culossi! Gesummaria mia cara! avvertite veh! - E quegli altri da 310 sono già passati a 380. Hanno preso un certo colore che non potete immaginare dietro i già uditi: cosa tutta diversa! Ma sapete come finisce? Uno stampatore ci ha guadagno, ed io ci vado in galera. - In Roma il Pirata lo abbiamo per ballo, dopo averlo avuto negli anni passati per musica. Di questo il Teatro regio dà tre spartiti, il Zadig, il Malek Adel, e la Straniera. Io ho il palco, e sino ad ora russo, non russo moscovita, ma russo dormiglione.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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