Bei tempi! Bella vita! Bel mondo! Iddio scampi voi altri. Ecco i miei voti.
Ciro sta bene, è buono, costumato, gentile, ingenuo, studia e prende premi. Ne ha il 5 corrente avuto un primo in letteratura: un secondo in geometria gli è stato negato dal bussolo. Prega per la madre e per me. Io sono l'unico suo sostegno, com'egli l'unico mio legame alla vita. Dunque la desidero sino a che sia ora di spogliarmi della mia tutela. Sono il vostro affezionatissimo amico
G.G. Belli
P.S. - Sono andato io medesimo a informarmi dai Cristofori. Ho parlato col signor Luigi. Stanno entrambi in ottima salute fino ad oggi, e ringraziano.
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Alla Nobile e Gentil Donna
Sig.ra Vincenza Perozzi N.a M.sa Roberti
Macerataper Morrovalle
Di Roma, 19 ottobre 1837
A.[mica] C.[arissima],
Fra i tanti avvenimenti me n'è accaduto uno del quale non vi debbo tenere al buio. Ho dovuto cambiar casa, mentre intanto debbo pagare un altro anno e mezzo di pigione al palazzo Poli e farci ballare i sorci. Si divertiranno, con due dozzine di camere. Ditemi come state, voi e i vostri. Io sto sempre male in qualunque senso vogliate guardar la parola. Sono ridotto uno scheletro, e spero di andar presto a far compagnia a' miei originali. Ho pensato alla tutela di Ciro, e ciò basta per chiuder gli occhi in pace.
Persuaso che non ci vedremo più vi saluto di cuore e vi prego fare questi miei uficii con Pirro e tutti gli altri di vostra famiglia.
Il vostro affezionatissimo amico e servitore
G.G. Belli
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