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      Il lor pregio maggiore consiste nella facilità e disinvoltura. Conosce egli già bene l'algebra, la geometria, le due trigonometrie; ed ora si applica con fervore alla geodesia. Nelle lettere studia retorica e principia a ben gustare i classici latini. Credo che nell'anno venturo comincerà il greco. Suona poi il pianoforte, ma di questo non conosco i profitti. Passerà qualche tempo prima che i nostri figli possano vedersi; e poi? chi sa qual diverso destino è lor riservato.
      Pel mio Ciro pochissimo ci spero. In terra soffia mal vento. - Torno sempre a ringraziarvi de' vostri inviti. Chi sa se neppure ad estate molto inoltrata potrò andare a vedere per quattro giorni quel mio povero orfanello! Salutatemi teneramente la vostra famiglia, ed abbracciate il buono, l'ottimo Pirro. Iddio non poteva concedervi un miglior compagno.
     
      Sono il vostro affezionatissimo amico e servitoreG.G. Belli
     
     * * *

      Alla Nobile e Gentil Donna
      Sig.a Vincenza Perozzi N.a M.sa Roberti
      Macerataper Morrovalle
      Di Roma, 2 febbraio 1839
      Gentilissima amica,
      Giuntami appena l'ultima vostra, senza data, mi accingo a rispondervi soddisfacendo così alla espressa ingiunzione che me ne fate e nello stesso tempo compiacendo a me stesso con un atto di gratitudine alle vostre premure. È vero, io scrivo poco, anzi nulla, e forse ancora non iscriverei mai se non vi fossi stimolato. Lo vedo, lo so e lo confesso. Ma ne esistono bene i motivi. A tre voi li riducete:
      1° carestia di tempo,
      2° incomodi di salute,


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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