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      Ho anch'io le Bagatelle del Ferretti. Questi è mio amico da 32 anni, il più fertile ed immaginoso letterato di Roma; di estesissime cognizioni, di memoria portentosa, e di bollente fantasia. Le malattie lo han distolto dall'esercizio della poesia estemporanea, nella quale niuno (o quasi) in Italia lo superava! L'unico suo difetto è una poco esatta analisi delle idee, frutto in lui del lungo uso dell'improvvisare, non che di una soverchia prontezza nel concepire e nell'enunciare il concetto. Conservatemi Voi, Pirro e tutti la vostra amicizia, e Matildina conceda qualche reminiscenza al povero vecchio brontolone. Sul viaggio di Ciro siamo già intesi: verrà dentro settembre; la più precisa epoca sarà soggetto di futuri accordi. Egli intanto vi riverisce alla sua ferma e poco viva maniera. Quanto è curioso! Lepidezze talora non gliene mancano, ma in poche parole, e la seria indole sempre vi domina. Io sono stato, e ancor sono, molto più burattino. Brutto nome per venirmi dicendo vostro amico e servitore!
     
      G.G. Belli
     
     * * *

      Alla Nobile e Gentil Donna
      Sig.a Vincenza Perozzi N.a M.sa Roberti
      Macerataper Morrovalle
      Di Roma, martedì 26 settembre 1843
      alle 2 pomeridiane
     
      Mia carissima amica,
      Mentre io era per mandare alla posta una mia lettera per Ciro, scritta da me in questa medesima mattina, mi è giunta la vostra del 24, annunziatami già da mio figlio dal dì 20.
      Io la riscontro subito, trovandomi in casa, e peggio che in casa, stando in letto a far compagnia ad un reuma di petto e di schiena.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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