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      Però è paro che relativamente al bonnet io avrei potuto introdurlo nel baulletto fra gli altri oggetti che mi piace udir giunti in vostre mani, dove vi fosse stato il tempo sufficiente per ordinarne ed aspettarne la fattura. Così la poteva andare allora: oggi la va tutt'altrimenti dapoiché il sarto-bonnettaro che deve farlo è malato egli con altre dieci persone che lavorano con lui. Non vi meravigliate di questo fenomeno che deve certo uscir nuovo a chi ignori la influenza e chiamiamola pure epidemia dalla quale va Roma attualmente travagliata. Non vi dirò una iperbole allorché vi assicurerò che degli abitanti di questa Città i 2/3 se non pure i 3/4 sono infermi di una malattia che qui si accoglie sotto il nome di Grippe, abbenché a me non paia essa signora. La grippe di Francia è si un'umor [sic] bizzarro e repentino, ma della parte morale dell'uomo; e tutto al più la consimiglianza che con simile capriccio dell'anima può presentare il nostro malore attuale potrebbe vedersi sotto l'aspetto della subitaneità capricciosa con che ti assale a guisa di un ghiribizzo di bella Signora. La gripe poi d'Inghilterra ritiene assai diversa fisionomia dell'idolo che or noi vagheggiamo. Lasciamo stare il modo della pronuncia che sarebbe graipe con la e muta: ma profferita alla italiana eziandio, dietro la sola guida dell'occhio, la gripe non significa che dolore di colica, dal che è tanto lontana la grippe nostra quanto voi siete lontana da me, dico per sesso e per distanza miliare. La nostra grippe consiste in subiti reumi di capo e di petto, varii di intensità nei varii temperamenti; benché il popolo nostro non possa a buon dritto che lagnarsi più della generalità che dell'asprezza.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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