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      Pochi furono sin qui i morti. Moltissimi gl'infermi: anzi dite Roma, dappoiché chi "prima scappa dopo incappa". Ne' soli spedali, gremiti di malati, accadono frequenti casi di morte; perché nella classe che frequenta que' luoghi di riposo, per disposizioni sfavorevoli e per ritardo di appello il male assai facilmente degenera in acuto, e porta al Creatore che non vuol perder nulla delle sue fatiche. L'altr'ieri in certa famiglia che visitai, di 11 persone che tra padroni e domestici la compongono, n'eran malate 14! E ciò come? Infermò anche un servitore di supplimento, e poi il medico, e poi il chirurgo. I medici, o sono in letto, o pochi visitano, dico pochi rispetto ai moltissimi che entrano sulle lor liste. Da tutte le quali cagioni risulta che per qualche giorno una casa stenta a trovare chi le ordini brodo e che le ne dia. Io reggo ancora, ma lauda finem, perché, perché, perché... Parliamo di cose allegre. Dal confronto delle vostre 4 e 21 (rapporto alla S.a Leandra) esce la conseguenza che questa seconda è una pezza di tonaca da cappuccino per rattoppare una porpora da Cardinale / come disse la Chia[ra] Mem[oria] di Giulio da Pesaro /. Mi sono anche messo gli occhiali, ed ho conchiuso che secondo la vostra del 4 non è possibile che non abbiate pagata la stiratura, e secondo l'altra del 21 è possibile che non l'abbiate pagata. Questo logogrifo non m'entra in capo: ma pure alle corte: se l'avete pagata, ditemi per quanto, ed io vi manderò la pecunia; se non l'avete pagata, permettetemi di tornare a non capir niente.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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