La vostra e quella di Pirro sono attive abbastanza allorché non isdegnano di considerarmi nel tempo della disgrazia quale mi valutavano nel tempo felice. Questo mi piace da' miei amorevoli, e questo mi concedono i miei pochi amici romani.
Abbracciate il caro Pirro, salutate la Matildina che oggimai dev'essere una donnetta e credetemi sempre.
Il V[ostr]o aff[ezionatissi]moBelli
P.S. - Ciro è buono e gentile. Quest'anno studia trigonometria e rettorica.
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Alla Nobile e Gentil Donna
Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerataper Morrovalle
Di Perugia, 7 settembre 1839
A.[mica] C.[arissima]Sino al 17 agosto (giorno in cui, come sempre io vi dissi, accadde la mia partenza da Roma) io aveva sperato di vedere da un ordinario all'altro qualche vostra lettera che mi desse notizia del vostro viaggio e dell'arrivo a Morrovalle. Ma dovei partirmene privo di quella sperata soddisfazione, che non solamente mancò a me ma insieme a vostro suocero, il quale sino a due giorni innanzi alla mia partenza mi disse non aver mai veduto alcun foglio né di voi né del figlio. Avete avuto lettere? ci andavamo noi sempre dimandando scambievolmente; e la comune risposta sempre era: nulla. Eppure noi cinque non ci eravamo divisi già in collera. Io dunque aspettava, ed ho aspettato anche quì, dove Voi sapevate che io sarei giunto il 19, siccome vi giunsi. Spiegatemi dunque questo fenomeno. Che se ancora avete una penna e un po' d'inchiostro per me, sappiate che io sarò in Terni nei giorni 14 15 e 16 di questo mese, e il 18 rivedrò Roma.
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