Io vi auguro di raddoppiare l'attual vostra vita onde aumentarvi di altrettanto la mia odierna amicizia, seppure ancor'io possa lusingarmi di rimanere ś lungamente in questa locanda del mondo. Ciro sta sempre bene e va di giorno in giorno sviluppando uno spirito amenissimo, senza peṛ uscir mai dai termini della moderazione. Ha poi un'arte sua propria di star sempre e ad ogni incontro in pace con tutti. Fra tre giorni io lasceṛ Ciro e Perugia, e, trattenutomi un poco per affari lungo la via, saṛ in Roma verso il finire del mese.
Mille amichevoli parole al mio Pirro, alla vostra Matildina e a tutti i vostri parenti. Sono di cuore
Il V[ostr]o a[mi]co aff[ezionatissi]moG.G. Belli
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Alla Nobile e gentil Donna
Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerataper Morrovalle
Di Roma, 8 dicembre 1840
Gentilissima Amica
Alla seconda lettera che mi dirigeste a Perugia (parlo di quella dell'11 settembre) io risposi di là il giorno 19 del medesimo mese partecipandovi la mia non lontana partenza da quella città per tornarmene bel bello a tirare il vomere in questo mio campo aratorio. Fin là dunque le nostre partite sono saldate. All'avvicinarsi peṛ delle feste natalizie e del nuovo anno preparo questa carta per aprirvi un conto novello, nel quale io registro intanto a mio credito una bella somma di augurii anticipati, che potranno figurare come arra e caparra del mio debito d'amicizia verso di Voi, di Pirro, di Matildina, della Marchesa, dello zio Checco e di tutti i parenti, agnati, cognati, consanguinei, affini, sino alla decima generazione.
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