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      Chi quindi dicesse indefettibilmente vi farò un presente, errerebbe all'ingrosso, perché l'indefettibile e la indefettibilità debbono supporre cosa già esistente e non capace di cessazione. Oltrediché, il cavar da simili sensi un avverbio, che non è altro sennonché una qualità di un verbo (cioè di un'azione o di uno stato di essere) si oppone diametralmente all'indole del vero significato. Peggio poi parlando di azioni future.
      Ecco risposto al vostro novello Quesito. Soffrite però che io vi faccia osservare che se vorrete occuparvi di tutti gli spropositi che incontrerete in carte, in libri, in anelli etc. etc., avrete al mondo troppo faccende, e gli oracoli si ammutiranno, e tanto più quelli non consultati oralmente.
      Ciro vi rende mille saluti. Io vi aggiungo la mia buona porzione per la Marchesa, per Pirro, per Matilduccia ossia Mitirdola, e per Checco.
      Sono sinceramente
     
      Il vostro aff[ezionatissi]mo a[mi]co e serv[itor]eGiuseppe Gioachino Belli
     
     * * *

      Alla Nobile e gentil Donna
      Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
      Macerataper Morrovalle
      Di Roma, p[ri]mo agosto 1845
      Gentilissima Amica
      Come Voi obbligantemente desideraste, Vi annuncio che Ciro ebbe la laurea, e ne fu insignito l'altro ieri innanzi al Cardinal Camarlingo. Eccolo dunque dottore: spero di viver tanto da vederlo avvocato. Lo studio di questo ultimo anno, e più ancora di questi ultimi mesi, essendo stato più forte ed assiduo del tempo precedente, lo ha sensibilmente dimagrato e impallidito.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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