Dal 1° al 15 maggio fu Ciro malato con rosolia: dal 16 al 31 patì lenta flogosi nelle glandule del basso ventre. Il 1° lug[li]o il male divenne un deciso gastrico mucoso: poi passò in nervosa. Nel 28 giugno apparvero ulceri e infiammazioni in gola con minaccia di passaggio allo stomaco e agl'intestini. Sempre poi copiosa diarrea. Cura immensa, continua, dispendiosissima; pericolo di vita sempre presente. Fra due o tre giorni si pensa trasportarlo di peso in qualche vicino luogo di aria migliore, perché quì in Roma, con questa opprimente caldura, è impossibile che risorga più. Figuratevi il mio stato! Ho passato 50 giorni continui presso il letto dell'infermo: il resto immaginatelo di per voi.
Rita è in Roma: deploro la morte del buon Nannino, godo del miglioramento di Checco: saluto di cuore Matilde, Pirro, Checco e la Marchesa; e in somma fretta mi ripeto
V[ostr]o aff[ezionatissi]mo a[mi]co e serv[itor]eG.G. Belli
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Alla Nobile e gentil Donna
Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerataper Morrovalle
Di Frascati, 10 agosto 1846
Gentilissima amicaMi fu quì inviata la vostra dal 2 corrente. Non aveva io potuto indicarvi il luogo dove mi sarei recato con Ciro per cambiar d'aria, essendo stati per vario tempo perplessi sulla scelta più conveniente.
Pare che questo clima, non ostante l'ardore della corrente stagione, produca in Ciro qualche piccolo buon'effetto: non tale però quale si potrebbe desiderare dopo tanto tempo di patimenti e di cure.
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