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      Vi farò questo racconto a miglior tempo. Intanto vi chieggo scusa del ritardo, ed affinché non accadano in avvenire altri impicci, nell'ordinario venturo vi spedirò per la posta i d.[ett]i baj.[occhi] 60. Mandate dunque alla posta de' franchi a riscuoterli.
      Non avendomi voi esclusa la possibilità di una vostra visita, mi autorizzate a sperare di rivedervi. Se in altro tempo la vostra visita mi fu sempre gradita, oggi mi sarebbe doppiamente pel piacere che recherebbe a Pirro. Venite dunque se volete fare cosa gratissima ad amici che vi stimano sommamente.
      Voi mi dite che chi avesse voglia, ed abilità potrebbe compilare una miteologia [sic] a guisa di genealogia e per famiglie, insomma una specie di storia mitologica sulle tracce della teogonia di Esiodo; e mi suggerite di scegliere tra i miei amici o i miei abati uno che abbia queste qualità per accingersi all'impresa. Sì, il migliore degli amici miei possiede l'abilità in grado eminente. Volendo, egli può compilare una opera su tale oggetto a perfezione. Questo amico si chiama Giuseppe Gioachino Belli. Voi lo conoscete, sebbene gli facciate la ingiustizia di non avere di lui tutta quella stima che merita: interrogatelo dunque per me. Se egli ha tempo e voglia di occuparsene, siate certo che verrà alla luce una opera assai bella. Addio.
      Pirro, mamà, e sopra tutti Matilde vi salutano. Io mi ripeto col solito attaccamento
     
      L'amica V[ostr]a di cuoreVincenza Roberta Perozzi
      [sotto cancellatura]
     
     * * *


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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