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      Sappiate anche questa. Sono persuasa che voi abbiate affezione per me a preferenza di qualunque altra donna; e siccome io vi stimo più di tutti gli uomini che fino ad ora conosco, così vado superba di tale distinzione. E qui potete rimarcare che del mio difetto voi siete la principale cagione.
      17 D[icembr]e. È accaduto questa volta come quasi sempre accade, cioè che io scriva a voi circa quel tempo in cui voi scrivete a me. Ho ricevuto il vostro foglio, e per rispondere categoricamente differisco la spedizione del presente, sebbene a molti punti mi trovo aver risposto anticipatamente. - Quanto mi dite rapporto al vostro Ciro mi fa sperare che egli non verrà una fisionomia effeminata, che io chiamo di bambinelli di Lucca. Se stesse a me di formare gli uomini, li vorrei tutti di capelli ed occhi negri, barba folta, statura avvantaggiata, e carnagione bruna. Questo riguardo al fisico. Rapporto poi al morale parmi che non si possa bramare più di quanto Ciro possiede.
      22 D[icembr]e. Sono andata a Macerata a trovare Matilde, e le ho portatta [sic] la vostra lettera. Oggi poi essa me la rimanda e l'accompagna col seguente periodo: "Vi ritorno la lettera di Belli avendone ricopiata la romanza. Vi prego dirgli da mia parte che gli auguro il buon capo di anno e tutto il seguito felicissimo, che io stò contentissima in Monastero, e che gli scriverei volentieri ma non posso perché stò in convento. Appena uscita però la prima lettera che scriverò sarà per lui".
      Di lei non posso aggiungervi altro che ora studia la musica con più profitto di prima e dà lusinghe di una buona riuscita.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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