Ond'è che Milla passava sole poche ore del giorno nel salotto così detto di studio, e quando il tempo lo permetteva, lei e Miss Spring vivevano all'aria aperta, a passeggio o in giardino. Anche il medico aveva suggerito di far così; e realmente, nulla poteva tornar più giovevole alla salute della bambina. Miss Spring prediligeva l'ombra fitta e fresca degli ipocastani; a mezzo il viale, dal lato del giardino, il Principe aveva fatta fabbricare una specie di capanna rustica con dei banchi e qualche seggiola, e questo era il quartier generale della governante e dell'allieva. A destra, a capo al viale, la casa; a sinistra, in fondo al viale, il cancello sempre aperto; dietro il giardino; davanti, il muro basso, rossiccio, interminabile delle scuderie.
Quanta gente ci viveva su quel lusso delle scuderie! L'allevamento era una fonte continua di prosperità e di guadagni per la popolazione di Astianello, e quasi tutte le braccia valide vi trovavano sicuro impiego. E come andavano superbi di appartenere alla tenuta del signor Principe! I cavallanti, poi, in ispecie formavano quasi una corporazione privilegiata, dove la successione si trasmetteva di padre in figlio. Avevano la riputazione d'essere esperti, arditissimi, anche un po' temerari, se si vuole. Li chiamavano i diavoli d'Astianello, ed essi erano lusingatissimi della loro denominazione e si sforzavano di farle onore, cavalcando sempre di carriera, portando il berretto in un modo speciale e usando un certo linguaggio, pittoresco all'estremo, che strappava degl'innumeri shocking! dalle labbra smorte di Miss Spring.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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