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      Trovò anzi che era naturalissimo. E lo era infatti, col sistema e le abitudini quel tempo in cui egli pure era stato bambino!
      Drollino giocava molto e parlava poco. Ma ora che era proprio in confidenza colla Milla gli veniva fatto ogni tanto di accennare alla sua grande, indomabile passione, i cavalli. Oh come rimpiangeva l'epoca anteriore alla disgrazia di suo padre! - Oh se sapessi, Milla.... cos'è!... - S'animava narrando le gioie della vita libera, le voluttà delle corse sfrenate in groppa ai puledri vellosi! Oh! se l'avesse lui.... un cavallo! Ma lo avrebbe voluto piccolo, appena nato, per poterlo domare, educare.... Suo! suo! suo!... gli occhi gli scintillavano d'entusiasmo.
      Un giorno capitò sul viale come un uragano.
      - Oh Milla! se sapessi! è nata or ora.... lì in scuderia.... da Rowena.
      - Chi?... - chiese innocentemente la bambina.
      - Una puledrina!... Se la vedessi! dicono che sarà una meraviglia. È grande così, guarda, come Lupo, il mastino di guardia! Se fosse mia, ah Cris....
      Si fermò perchè Milla faceva un visino scandalizzato.... Alzò le spalle, con un atto sprezzante poi, di volo, ritornò verso la scuderia.
      Ci stette tardi, sin che potè.... sinchè il mozzo di guardia non lo mandò via minacciandolo d'una pedata. Implorò di poter passare la notte, lì sulla paglia, accanto alla neonata. Ma invano. In scuderia, passate le dieci, non potevano rimanere se non le persone addette al servizio notturno.
      Uscì agitatissimo, con un desiderio febbrile di tornare là dentro. Non poteva spiccarsi dai pressi della scuderia.


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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