.. davvero?... Il Principe sarebbe tornato a primavera, ma la bimba no; andava in un convento lontano, e non sarebbe tornata che dopo varii anni. La fattora lagrimava, la giardiniera anche lei, la guardarobiera aveva gli occhi rossi... tutti dicevano: "Va via la nostra signorina," con un'aria triste, sinceramente triste....
Bisognava vedere quanta gente s'era riunita in corte, sotto il portico, appič dello scalone, la mattina della partenza, mentre in scuderia si rivestivano dei finimenti i cavalli che stavan per essere attaccati al landau. E la piccina, avvolta nel suo mantellone foderato di pelliccia, col visino mezzo smarrito nella felpa bianca della cappottina da viaggio, coll'aria confusa, cogli occhi rossi, riceveva con affettuosa gratitudine quei saluti, quegli omaggi, e andava ripetendo: "Addio, arrivederci, grazie," colla voce proprio commossa. A un tratto le si fece davanti il suo compagno di gioco, Drollino!
Anch'egli aveva la faccia malinconica. Sulle prime pareva che volesse dir tante cose; ma poi si morse le labbra, e disse solamente: "Buon viaggio."
- Addio, - disse affettuosamente la Milla. E togliendo dal guantino una manina, microscopica nel suo guanto di flanella bianca, gliela porse. Egli non la baciņ; la prese un momento fra le sue; poi non si ricordņ neppure che avrebbe potuto stringerla, e la lasciņ andare.
I due bambini si guardarono un momento in silenzio, con una certa voglia di piangere; soli, avrebbero pianto... forse...
- Ricordati! - disse subitamente Milla.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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