Gli altri insistevano: diavolo! si sapeva positivamente che la Baronessa aveva 6 o 7 anni più di Giuliano. Ma il vecchio si ostinava. Ne avesse dieci o quindici di più! era pur sempre la sola donna che Giuliano potesse amare.
- Perchè, perchè? - chiesero tutti a una voce. - Ah! - rispose il vecchio con uno di quei sorrisi brevi, che alla lunga dovrebbero corrodere le labbra che li recano, tanto sono acri, incisivi, mordaci.
- Povero Giuliano! - disse qualcuno - cosa farà ora?
E fu la fine.
Giuliano non fece nulla di straordinario per celebrare l'era della sua riacquistata indipendenza. Si vide più festeggiato, più accolto, più ben voluto che mai. Passò un carnevale delizioso, si divertì, fu amabile, evitò ogni laccio, si congratulò molto con sè stesso, e accompagnò a teatro due o tre volte la sua vecchia mamma. Un giorno, un'idea bizzarra gli passò per la mente: "Se prendessi moglie?"
Ma la scacciò subito subito, come una tentazione.
Ora aveva la sua libertà e voleva goderla.
Goderla, ma come? Se avesse avuta una gran fortuna, ecco, sarebbe andato a Parigi! E invece suo padre gli aveva lasciato un patrimonio discreto, ma nulla più, e lui stesso, sicuro, un po' aveva speso... si sa. Divini quei tre anni nei lacci della baronessa Olga! ma era proprio una cosa curiosa il vedere quanto alla Baronessa Olga piacessero i dolci, le statuine di Saxe, le tazze di vieux Vienne, le rose durante l'inverno, le camelie in estate, i viaggi in primavera e in autunno, e le gite in tutte le stagioni.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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