Senza avere molto spirito, la Duchessa aveva quello della sua età; adorava suo figlio, non lo seccava mai; viveva in una stretta, ma decorosa economia. Era modesta, umile, semplice assai nei modi, di quella semplicità queta e in fondo orgogliosissima, del più delle dame piemontesi.
Giorno e notte pensava al maggior bene di Giuliano. Aveva avuto un immenso dispiacere, ed era quello di vederlo avvinto nei lacci di quella sirena del Nord. S'era consolata un pochino, però, pensando che quella sconsigliata, priva del divino aiuto, era una Zorodoff, figlia d'un ciambellano alla Corte imperiale di Russia, e aveva sposato un barone Dornelli di S. Maurizio. Giacchè, pur troppo.... si sa.... la gioventù eh!... - qui la Duchessa metteva un gran sospiro. - Meglio così, insomma, che peggio ancora, ecco.
E Dio l'avrebbe esaudita certamente un giorno o l'altro, facendo cessare quella triste cosa, e ispirando a Giuliano il pensiero di prender moglie. E pregava di cuore; il che non le impediva di darsi d'attorno perchè, nel caso d'un pronto esaudimento, non si sa mai, la buona volontà di Giuliano non avesse a cogliere lei sprovveduta.
Giuliano era sopra pensiero. Le cose non andavano a modo suo, e l'intendente di casa gli aveva presentato un certo quadro, il cui ricordo non lo ricreava punto. Era stato al corso, e aveva veduta la Baronessa in un landau nuovo, stupendo, con una toilette splendida, e un mezzo sorriso amabile, che gli aveva fatto un certo effetto molto stizzoso. Egli era bensì andato a fare una lunga sosta alla portiera della contessa Zeta, ma la contessa Zeta l'aveva annoiato un pochino, e a fianco del landau della Baronessa, aveva veduto il Viscontino a cavallo.
| |
Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
|
|
Duchessa Giuliano Nord Zorodoff Corte Russia Dornelli S. Maurizio Duchessa Dio Giuliano Giuliano Baronessa Zeta Zeta Baronessa Viscontino
|