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      Egli si mise a ridere.... dondolandosi sulla seggiola.... E la Duchessa cominciò a ragionare.... a pregare.... a spiegare.
      - Sarei così contenta.... chiuderei gli occhi in pace! - La povera donna era quasi eloquente. E l'odor di baccalà intanto penetrava, intollerabile, nel salotto.
      Il primo piano per lei,
      pensava pacatamente Giuliano; "la mia garçonnière, al secondo.... la mamma avrebbe per sè sola questo appartamento."
      - Oh Giuliano - continuava la madre.... - credimi, fuori dell'ordine morale non esiste vera felicità.... Ed è orfana, per cui, capisci.... il capitale subito, e una gran tenuta in Lombardia. Un carattere adorabile, ti assicuro. Ci sono anche i brillanti di casa. E pensa un poco, figlio mio, quando sarai vecchio, che consolazione aver la tua famiglia!
      - Già, un monte di biricchini che non vogliono studiare, o di ragazzacci che fanno debiti.
      Era veramente perplesso. Gli seccava di prendersi la briga di decidere.
      Abbasso in corte, la sega canzonava, col suo aspro gemito irritante. La sala diventava buia nel tramonto primaverile. La pendola suonò le otto con una voce strana uggiosa, colla voce di una pendola che non è più di moda. L'ultimo raggio del sole entrava di sbieco dalla finestra, e cadeva sul velluto scolorito, ammaccato d'una poltrona zoppa.
      Giuliano mise un sospiro lungo lungo, il sospiro d'un uomo che fa una fatica enorme.
      - Per farti piacere.... - disse poi dolcemente a sua madre. - Ma sai che amo le cose spiccie.
      La Duchessa trattenne un grido di trionfo, e s'alzò. - -Oh! Giuliano, Giuliano.


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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