Infatti, io pregai proprio di cuore, pensando a quella visita che non mi sarei mai aspettata, e all'ingiunzione fattami dalla Superiora di non parlarne alle mie compagne, mulinando con una grande curiosità se la signora tornerebbe il giovedì venturo, e se sarebbe tornata sola.
Ma, quella sera stessa, madre Maria della Croce mi mandò a chiamare, e mi domandò cosa mi pareva di quel signore. Io dissi che mi pareva buono come la sua mamma. Allora la Superiora mi fece un gran discorso sulla volontà del Signore, e poi mi disse che il Duca Lantieri, sapendo che avevo ricevuta una così buona educazione in quel convento, mi chiedeva in isposa.
Può immaginare, signora Rhoda, come rimasi. Mi pareva come se m'avessero data una gran botta al cuore.... non sapevo più in che mondo mi fossi! Ma la Superiora mi fece animo, dicendomi che non dovevo turbarmi, ma invece ringraziare il Signore che aveva voluto evitarmi i pericoli che una giovane trova infallibilmente nel mondo, facendomi subito trovare una così fortunata occasione di abbracciare uno stato che, per quanto imperfetto, per quanto inferiore allo stato religioso, era pure quello che la Provvidenza aveva destinato al più delle ragazze. Mi fece l'elogio del Duca, della nobiltà della sua casa, e mi dimostrò quanto dovevo essergli grato d'aver pensato a un'umile educanda, mentre avrebbe potuto fare una scelta molto più brillante. Dopo di che, mi disse che ci pensassi per tre giorni, facendo una retraite e implorando l'aiuto speciale del Signore, della Madonna e di tutti i Santi, perchè illuminassero la mia mente e mi rivelassero la volontà della divina Provvidenza.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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