Milla avvicinandosi, gli dice:
- Oh, Drollino! come ti sei fatto grande!
Poi si ricorda di Mia, e gli chiede di Mia.
- Eccola - dice Drollino, accennando la sua cavalcatura.
Milla stende la mano come per accarezzar Mia, ed entrambi, palafreniere e Duchessa, sorridendo, si ricordano.
Ma i bauli sono caricati, e il Duca s'è sbarazzato del signor Damelli. - Milla! chiama con impazienza. Essa dimentica Drollino, dimentica Mia, li lascia sui due piedi senza salutare, e si avvicina a sua marito, che le offre il braccio, per aiutarla a entrare in carrozza. - Avanti, - ordina il Duca; e sulla strada polverosa, stretta, fiancheggiata dai vasti campi del grano ancor verde, i quattro cavalli trottano rapidi e pomposi. Drollino è rimasto dietro la carrozza, aspettando che una maggior larghezza della via gli permetta di oltrepassar l'attacco. Il landeau è aperto; ed egli vede il cappellone di piume nero e l'elegante berretto scozzese da viaggio farsi vicini uno all'altro, chinandosi, come se volessero intavolare loro la conversazione..., vede delle larghe spalle irrequiete e delle spalluccie fine che tremano un poco.... vedo dei profili in moto, delle labbra che parlano e sorridono. Ma, ad un tratto, il cappellone nero, come se avvertise un pericolo, si tira in là... bruscamente.
Allora il Duca, con un movimento d'impazienza quasi brutale, si volta. - Passa avanti, - dice ruvidamente a Drollino.
Mia si sente a figgere gli sproni nei fiacchi, si sente spinta in un passaggio strettissimo, che corre fra la carrozza ed i campi, a sinistra della via.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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