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      Era eccessivamente, fatalmente donna, e sapeva anche esser signora senza pregiudizio d'ogni altra sua prerogativa. Accanto alla semplicità delicata di Milla, pareva ancor più pomposa e stranamente elegante. Nella sua ardita acconciatura da mattino; la sua freschezza matura somigliava alla fioritura opulenta d'un fiore esotico, dal profumo irritante. Aveva una chioma splendidamente fulva, una bocca grande, e un riso sonoro, che scopriva una dentatura irregolare, ma d'un bianco lucente, quasi di smalto.
      Olga Dornelli Zorodoff era stata alquanto maravigliata dell'invito di Milla, e l'aveva accettato unicamente perchè l'aveva interpretato come una sfida di Giuliano. Aveva deciso suo marito ad accompagnarla, ed eran venuti. Dopo tutto, erano parenti di casa Lantieri, e la visita poteva assumere una apparenza di plausibità. Ed ora ella si compiaceva di esser venuta. Trovava che Milla non era punto male. Aveva capito subito che l'invito era stato una di quelle sublimi assurdità, delle quali non può esser capace se non la più ignara delle inesperienze, e l'idea d'un cordiale ammaestramento era penetrato nella mente ben disposta della ex-rivale. Il suo programma era benevolo: guadagnare l'animo di quella bambina, indurla a pienamente tradirsi, ridere un poco con lei, e dirle: - Bada, bimba; non va fatto così. Bisogna cangiar tattica. - Ordinariamente; queste educazioni fra donne sono una cosa molto spiccia.
      Olga seppe ad Astianello guadagnare tutte le simpatie. Sin dal primo giorno, ebbe gli uomini dalla sua.


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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