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Olga, con uno dei suoi più chiassosi scoppi di risa, gli troncò la parola in bocca. Aveva veduta la Duchessa, rigida, immobile sulla soglia, di fronte a loro.
Aveva udito? Giudicando dal suo aspetto, c'era poca speranza d'una risposta negativa. Ma Olga pensò che la fortuna arride agli audaci, e con un gesto appena percettibile avvertì Giuliano. Poi, con una disinvoltura superiore ad ogni plauso, s'alzò, e, col più amabile, col più cordiale dei suoi sorrisi, andò ad incontrar la Duchessa.
- Buon giorno, cara, come stai? Sono scesa di buon'ora, nevvero? Le altre dormono ancora.... che pigrone! E così, com'è andata la tua gita misteriosa?
Milla non rispondeva, nè accennava di udire. Ansimava, e, con un gesto nervoso e macchinale, tentava di togliersi i guanti.
- Poverina! - continuava Olga, sempre più premurosa, - si vede che sei molto stanca. Lo credo.... con questo tempaccio.... Stavo appunto dicendo a tuo marito....
- Sicuro.... sicuro - interruppe Giuliano, per secondare la Baronessa. - Giusto.... mi diceva, e io rispondeva che tu facevi malissimo, ch'era una delle tue ubbie solite, e che io permettendolo avevo fatto una corbel....
Ma la Baronessa, che studiava attentamente il viso di Milla, troncò con uno sguardo la trovata del Duca.
- Ti senti male? - chiese alla Duchessa, con un mirabile crescendo di gentilezza.
Milla non rispose; si sentiva la gola serrata da uno spasimo isterico. Eppure voleva parlare.... voleva dirla una parola atta ad esprimere il senso d'indignazione che la padroneggiava.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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