- Certo! - disse allegramente Giuliano; ma un'ombra fuggitiva gli passò sulla fronte.
- Dunque - ricominciò Milla - dove andiamo? a San Moritz?
- Eh! vada per San Moritz.
- O a Recoaro, Lucca, Sorrento, Villa d'Este? Basta, decideremo poi. Già, abbiamo tutto il mese per pensarvi. E quest'inverno, per un mese o due, torneremo a Napoli?
- Certo, dove vuoi! Ammenochè gli affari....
- Oh! gli affari! - disse Milla con un'adorabile smorfietta. - Sai che sei insoffribile con questi affari! Dacchè ti sei messo in capo di rivendicare quei possessi nel Genovesato, ti sei cacciato a capo fitto, nei litigi, nei processi, nei consulti d'avvocati, tanto che mi diventi tu pure un vero leguleio.
Rideva, così dicendo, e cercava invano d'assumere un'aria indispettita; ma in cuor suo era tutt'altro che avversa alle occupazioni di Giuliano. Le avevan detto, e s'era persuasa, che una occupazione indefessa, accaparrante poteva benissimo riescire una salvaguardia.
- Orsù - continuò con una soave ipocrisia di pazienza - speriamo che si possa andare a Napoli. Ti ricordi di Napoli?
- Sì - diss'egli lietamente, rimovendo la cenere dall'estremità dello sigaro.
- Oppure, andremo a Nizza. E di Nizza ti rammenti?
- Sì - disse ancora Giuliano, ma non lo disse lietamente.
- Oh! io mi ricordo, sai! La passeggiata degli Inglesi, il Circolo della Méditerranée, et la place Massena, e il Restaurant français, dove abbiam fatta quella famosa colazione. E il Vallon obscur? E Cannes? E Montecarlo? A proposito, bada che, se andiamo a Nizza, stavolta voglio proprio venire anch'io a Montecarlo.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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