- Soldato?... ripetè Milla. Soldato?
Il signor Damelli si congedò e di lì a cinque minuti capitò Drollino.
La Duchessa si trovava in quel tal salotto chinese dove tanti anni addietro, aveva saputo ottenere per Drollino, il dono di Mia e dove aveva dato a questo, per forza, quel memorabile bacio.
Milla avrebbe voluto ora far della diplomazia con Drollino. Ma la diplomazia non era mai stato il forte di quella cara donnina. Si limitò dunque a chiedere impetuosamente al giovane, il quale stava muto, grave dinanzi a lei:
- Oh Drollino! è vero che vuoi andar via?
- È vero, signora Duchessa.
- Ma perchè.... che idea!... ma ti pare?... Ti hanno fatto qualche torto, qualche soverchieria?
- No.... signora Duchessa.
- Di' la verità.... Hai qualche motivo?
- Nessun motivo, signora Duchessa. È così.... una mia idea.
- Vuoi che ti faccia aumentare il salario? vuoi tornare alla tenuta? Se desideri qualcosa, dillo francamente. Lo sai che sono sempre contenta di te e che t'ho sempre voluto bene.
- Lo so, rispose Drollino con voce tremante. E una specie di sorriso, stranamente triste passò sul volto dei giovane.
- E anche mio marito, - proseguì Milla, anche lui, adesso, ti vuol bene.
Il sorriso scomparve in un baleno dal volto di Drollino e gli succedette una lieve contrazione nervosa.
- Sicuro, - continuò Milla, con soave insistenza, avevamo anche fissato di mandarti a Londra, perchè accompagnassi qui i cavalli nuovi, pel tiro a quattro.
Ma la Duchessa dovette accorgersi, studiando la fisonomia inflessibile di Drollino, che neppure quella splendida suggestione, valeva a farlo recedere dal suo proposito.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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