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      Non insistette. Quell'ostinazione invincibile la offendeva.
      - Allora, - disse con subita alterigia, quand'è così, va pure.
      Ma un momento dopo, sentì una lagrima spuntarle sul ciglio. Ella voleva bene ai suoi; a quelli di casa sua. E ne rimanevano pochi ormai ad Astianello. I nuovi servitori, scelti dal Duca, avevano a poco a poco, accaparrati i posti migliori.
      E ora.... anche Drollino. Era un altro lembo del passato che scompariva.
      Egli vide quella lagrima e rimase inchiodato al suo posto pallido, atterrito.
      - Signora Duchessa, - disse con voce tremante; creda.... anch'io.... mi perdoni....
      - Oh Drollino! sclamò Milla, smettendo subito il fare risentito, perchè mi dai questo dispiacere?
      Egli fece un passo avanti.
      - Oh no.... non dica così.... signora Duchessa.... creda.... anzi.... che io....
      - Ti assicuro - proseguì Milla, che faresti tanto dispiacere anche al Duca.
      Drollino diè un passo indietro, volle parlare, ma non gli venne fatto....
      - È impossibile! disse finalmente - bisogna che vada.
      Ma il suo viso aveva un'espressione così turbata, che Milla non seppe più adirarsi.
      - Dimmi almeno il perchè? - chiese mestamente.
      Il giovane scosse il capo.
      - Che vuole - signora Duchessa, m'è venuto un desiderio, che so io, una smania di girare il mondo, di veder degli altri siti, delle altre tenute. Ma mi ricorderò sempre sa, di lei.... della sua bontà per me. E forse, di qui a un po' di anni.... chissà che non torni.... già.... a cercare ancora.... i miei cavalli.... qui a Astianello.
      Drollino non sapeva più quel che dicesse.


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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