Egli tremava lievemente, e teneva il capo chino come un colpevole.
In quel bizzarro colloquio successe una pausa bizzarra anch'essa.... piena per entrambi d'indefinibili incertezze.
- Senti, Drollino - disse finalmente la padrona - vedo che tu.... hai proprio fissato di andar via.... Ma non farmi il dispiacere di farlo ora, mentre siamo qui. Tanto, fra poco, andiamo ai bagni. - Sperava che in quel tempo si ravvedesse, chi lo sa, che rinunziasse a quel suo assurdo progetto.
Egli rimase scontento, combattuto. Avrebbe preferito andarsene subito. Un segreto istinto gli suggeriva di rifiutare, di lasciare Astianello al più presto. Ma gli occhi castani di Milla, ancora umidi di quella lagrima, erano alzati a guardarlo, senza alterigia di sorta, pieni di benevolenza e di dolcezza. Egli non seppe dir di no.... Fece un cenno d'adesione, e chinò ancora il capo.
- In quanto a Mia - disse Milla affettuosamente - ti ringrazio.... la terrò sempre cara, e non ti dimenticherò mai.
Egli se ne andò colle labbra strette strette, cogli occhi semi-chiusi.
Il Duca, quando riseppe la cosa, non mostrò, a dir vero, tutto il rincrescimento che Milla gli aveva generosamente attribuito. Non gli faceva nè caldo, nè freddo, ora che non c'erano ospiti in villa. Non perdette però quell'occasione di canzonare Milla, pei gusti vagabondi dei suoi protetti. Non si commosse nemmeno pel dono di Mia. Chiese solo a sua moglie quanto aveva avuta la dabbenaggine di pagargliela a colui.
- Pagarla.... sclamò Milla - che cascava dalle nuvole.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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