È una cosa curiosa, sapete, che ve ne siate stancato così, mentre, non c'è che dire, è ancora un fior di cavalla! E l'avete proprio voluta cedere al Duca!... Chissà, eh.... che buon affare?...
Uno spasimo passò sulla faccia di Drollino, ma egli rimase muto.
- Eh! si capisce. Se vi è venuto questo capriccio di girar il mondo, vi gioveranno più i denari che la cavalla. E a dirla schietta - continuò il mozzo, che s'era proprio messo in mente di voler consolar Drollino ad ogni costo - la Mia era ormai un po' sul tempo anche lei, come me! E poi il suo piccolo difetto ce l'aveva pure.... quello di non voler sentire gli spari.... E non s'è mai voluta correggere.... eh?...
- No - stridette Drollino - no!
Il vecchio mozzo si mise a ridere.
- Via, via!... non v'arrabbiate a questo modo. Si sa che avete fatto di tutto per toglierle quel vizio. È inutile.... ho provato anch'io. Una volta nella tenuta c'era un alzano che....
Ma la storia dell'alzano non progredì. Drollino, il quale era stato per un momento come sprofondato nelle sue riflessioni, si scosse bruscamente e s'allontanò a rapidi passi.
Il mozzo rimase lì, in asso.
- Cosa diavolo gli piglia a colui? - -disse tenendo dietro collo sguardo a Drollino, il quale pareva quasi fuggire, tanto correva, nella direzione della tenuta.
Non eran cinque minuti che Drollino era scomparso, quando Vincenzo, il cameriere della Duchessa, si presentò sulla spianata.
- Drollino - chiamò - Drollino!
- È andato via or ora - rispose il vecchio mozzo. - Cosa c'è?
- Subito, subito, insellare Mia per la signora Duchessa, e Drollino si prepara ad accompagnarla.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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