Pagina (67/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ed è poco misfatto rispettare l'unitá d'azione, che è la meno importante, per dare un calcio poi alle unitá di tempo e di luogo, che formano il cardine della nostra fede drammatica, fuori della quale non v'ha salute? E noi dovremmo sorgere ammiratori di ribaldi tanto sfrontati, noi pronepoti d'Orazio, del Vida e del Menzini?
      Era aforisma che nel giro di ventiquattro ore, e nulla piú, dovesse andare ristretta l'azione di un dramma. I meno puristi hanno spinta ora la tolleranza fino a concederne altre dodici, purché ciò non passasse in esempio di nuove larghezze; e basta cosí. L'uomo per virtú della illusione teatrale può arrivare a tanto ch'egli persuada a se stesso d'essere vissuto trentasei ore, quando non ne ha vissute che le poche tre per le quali dura lo spettacolo. Ma a un minuto di piú la povera mente umana non regge colla sua immaginativa. L'esattezza del computo non è da porsi in dubbio, poiché il Buon gusto egli medesimo, armato di gesso, sedeva alla lavagna, disegnando: 36 = 3·
      E la illusione teatrale noi sappiamo essere la illusione di tutte le illusioni, la magia per eccellenza; da che come due e due fanno quattro, cosí anche, ad onta della veritá, è provato che dallo alzarsi fino al calar del sipario lo spettatore si dimentica affatto di ogni sua occorrenza domestica, non sa piú d'esser in teatro, giura ch'egli manda occhiate proprio nel Ceramico e nel Partenone, e crede vere proprio le coltellate che si dánno gli eroi sul palco e vero sangue quello che gronda dalle loro ferite.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





Orazio Vida Menzini Buon Ceramico Partenone