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      ALTRO BRAMINO. Se il re dice il vero di te, che ragione hai tu di lamentarti? Ma, se tu sei conscia a te stessa della purezza dell'anima tua, conviene che tu rimanga a servire come ancella nella casa del signor tuo. Sta' dunque ove sei... A noi è d'uopo andarcene.
      DUSHMANTA. È vano lusingarla con isperanze. Traetela pure con voi, o anacoreti... La moglie altrui è donna da cui bisogna astenersi.
      Il gran sacerdote di corte, interrogato da Dushmanta, propone di ritenere egli presso di sé Sacontala fino al termine della gravidanza. - Gli astrologi hanno vaticinato, o re, che tu abbia ad esser padre d'un principe illustre, i cui domini non avranno altri confini che i mari dell'oriente e dell'occidente. Or bene, se questa figliuola dell'uomo di Dio partorirá tale fanciullo che da' piedi e dalle mani dia manifesti segni di vasta sovranitá, io renderò omaggio a lei siccome a mia regina, e la condurrò alle stanze reali. Altrimenti, ella tornerá al padre suo. -
      Il re acconsente. E 'l sacerdote mena seco la misera, che altro non fa che piangere, e pregar la terra "dea clemente, perché si apra e la raccolga nel suo seno".
      Poco dopo torna il sacerdote, e proclama un miracolo. - Gli anacoreti erano partiti. Sacontala singhiozzava, e, protendendo le braccia, piangeva la sua trista fortuna. Quand'ecco una massa luminosa in forma di donna scendere vicino all'Apsarastirtha, fonte dove s'adorano le ninfe del cielo, ed abbracciar Sacontala, e sparire con lei in un attimo. -
      Dushmanta sente nell'anima un'agitazione.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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