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      Fu una frenesia violenta che mi vinse l'anima. Cosí, quando prevale il buio di una illusione, non giova santitá d'intenzioni; cosí un cieco, se la mano d'un amico gli cigne il capo d'una corona di fiori, la crede una serpe, e stolto se la strappa dal crine. E le si getta a' piedi .
      SACONTALA. Sorgi, o sposo; deh! sorgi. La felicitá mia fu interrotta gran tempo. Ma tu m'ami; ed ecco in me l'affanno dar luogo alla gioia.
      Poi lo sposo rasciuga di sua mano le lagrime sul volto alla sposa, e se la serra al seno, e le narra dell'anello trovato, ecc. ecc.
      S'apre il fondo della scena, e vedesi Casyapa sedere in trono conversando con Aditi. Gli dči accolgono benignamente gli sposi; li benedicono; consolano Dushmanta col dichiararlo innocente in faccia a Sacontala del ripudio, da che tutto provenne dall'incantamento di Durvasas; predicono le glorie future del figliuolo di Sacontala; fanno che Dushmanta lo riconosca per suo; inviano a Canna uno spirito, nunzio dell'evento; e, svelati cosí tutti i misteri, comandano che gli amanti e 'l fanciullo salgano sul carro d'Indra, onde tornar felici sulla terra a vivere lunghi anni di pace nella splendida Hastinápura.
     
     
     
     
      XVII
     
      SULLA "STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA"
      DEL GINGUENÉ(58)
     
      Tempo fa in questo stesso giornale (n. 21), parlando incidentemente del signor Ginguené, abbiamo emessa la nostra opinione sul merito della di lui Storia letteraria d'Italia, e sulla fortuna incontrata presso gl'italiani dai sei volumi di essa che allora correvano pubblicati.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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