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      A salvarci da ogni sospetto d'irriverenza verso del signor Conti, ed a manifestare ad un tempo stesso il perché da noi si proponga ora agli studiosi la nuova raccolta, basti l'ingenuitá colla quale riportiamo le seguenti parole della prefazione del signor Quintana: "La [la collezione di poesie castigliane] que despues empezó y no acabó don Juan Bautista Conti, executada á la verdad con gusto exquisito y buena disposicion, se destinó principalmente á dar á conocer á los italianos el mérito de nuestra poesía. Contentóse pues su autor con publicar y traducír en toscano las composiciones líricas y bucólicas mas señaladas del siglo diez y seis, y algunas de los Argensolas: pero nada incluyó de Balbuena, de Jauregui, de Lope, de Góngora, ni de otros igualmente célebres en nuestro Parnaso, quedando por consiguiente la coleccion en extremo insuficiente y diminuta"(69).
      Del signor Quintana e delle di lui poesie originali ci proponiamo di parlare in altra congiuntura, e tosto che ci saranno pervenute di Spagna alcune notizie delle quali abbiamo fatta ricerca. Intanto i lettori vorranno ricordarsi ch'egli è l'autore della famosissima ode patriottica sulla battaglia di Trafalgar. Questo leale spagnuolo, che nell'arte de' versi non ha nella sua nazione alcun rivale vivente, fuorché in certo modo don Giambattista de Arriaza, autore anch'egli d'un'altra ode su la stessa battaglia (tanto un solo argomento è fecondo d'entusiasmo poetico, se lo suggerisce la coscienza di avere una patria!), vive ora miseramente relegato.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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