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      Ma egli non invidia per questo al poeta suo rivale né la docilitá delle opinioni, né, frutto di essa, i giorni meno travagliati; e lo conforta il vedere il proprio nome caro a' migliori fra' suoi, e consegnato alla venerazione dell'Europa insieme alla recente memoria dei fasti delle Cortes, a' quali egli contribuí co' suoi proclami e co' suoi canti ci di guerra.
      La celebritá letteraria del signor Quintana ci par sufficiente a raccomandare come giudiziosa la collezione di poesie castigliane da noi annunziata; né il fatto smentirá appresso i dotti l'aspettativa.
      L'opera č scompartita in tre volumi del formato di un giusto "ottavo". La raccolta incomincia da un saggio di poesie del secolo decimoquinto, e precisamente da alcune di Giovanni de Mena; poscia si allarga, e comprende gli altri secoli susseguenti fino alla morte del poeta don Giuseppe Cadalso, che č quanto dire fino all'anno 1782. I componimenti in essa contenuti sono i meglio stimati: sono tolti da tutti i generi di poesia, se se ne eccettuino i teatrali. Alla prefazione tiene dietro un Discorso sulla storia della poesia castigliana, in quanto specialmente essa si riferisce ai generi ed agli autori che ottennero posto nella raccolta.
      Conformandoci a questo disegno del signor Quintana, noi ci gioveremo in parte delle notizie somministrateci da lui, e qualche poco anche della Storia letteraria del signor Bouterweck e del tenue frutto di altri studi da noi fatti, e daremo col tempo, in diverse riprese, un Quadro storico della poesia spagnuola, il piú compendioso che potremo.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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