Il Macias era gentiluomo di camera del gran maestro don Enrico de Villena. S'innamorò d'una delle dame che servivano in palazzo del gran maestro; e, a sviargli quella passione, non gli valse il vedere la donna amata sposarsi ad un altro, non valsero le riprensioni del Villena, non i gastighi e la prigionia a cui questi lo condannò. Al marito della donna non era ignoto anche prima delle nozze quell'amore, e in lui la gelosia era precorsa al sacramento. Vile! Egli si concertò col carceriere; e, venuto alla torre in cui gemeva custodito il suo rivale, trovò modo di scagliargli contro, da una finestra, la propria lancia. Il colpo fu assestato con tale gagliardia, che traforò il Macias da parte a parte. Quel meschino stava allora appunto cantando una canzone da lui composta per la donna del suo cuore, e spirò col nome di lei sulle labbra.
GRISOSTOMO.
XXIII
DUE RAPPORTI UFFICIALI AL GOVERNO AUSTRIACO
I
AL DIRETTORE GENERALE DEI GINNASI
Sulla traduzione dal tedesco degli Elementi di storia degli Stati d'Europa.
Ho l'onore di presentarle in tre volumetti manoscritti la traduzione degli Elementi di storia degli Stati d'Europa. Questo lavoro, ordinatomi giá da qualche tempo dall'imperial regio governo, sarebbe stato finito prima d'ora, se altri lavori ed altri doveri d'ufficio, ben noti a lei, signor direttore, ed al governo medesimo, non mi avessero occupato altrimenti, e se una recente ristampa dell'originale, sopraggiunta quando la traduzione era pressoché compiuta, non mi avesse obbligato a rifarla ed ampliarla in molte parti.
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