A nome de' miei concittadini io ve ne ringrazio con tutta la pienezza del cuore.
A me, lombardo, disdirebbe il vantare a voi le angustie e le prodezze de' miei lombardi. La storia, libera dai ritegni della modestia, le tramanderá alle future generazioni; e questo basti.
Bensí con voi, toscani, mi sia lecito congratularmi di voi e del vostro sentire oggi tutta l'importanza del gran fatto di Milano e del vostro gioirne con l'Italia tutta.
Mirabile risorgimento invero questo nostro, al quale ciascuno de' popoli d'Italia ha apportato la parte sua! Roma l'amnistia e l'onnipossente parola d'amore, Toscana le riforme, Sicilia e Napoli le costituzioni, Piemonte il forte esercito tutelatore, e Milano la indipendenza; la indipendenza, senza della quale né riforme né costituzioni possono aver vita intera.
Artefici tutti del pari di questo stupendo edificio, spetta a voi tutti, o italiani, il compirlo e il consolidarlo per sempre. Contenti delle vostre libertá, che sono pienissime, se sapete virilmente giovarvene, stringetevi tutti, popoli e principi, in una assoluta concordia d'instituzioni, di voleri, di sentimenti, e correte in armi a dare aiuto all'esercito di Carlo Alberto, perché spazzi affatto gli austriaci fuori delle terre nostre. Afferrate questa bella occasione, fattavi miracolosamente da Dio, e salvate in eterno dalla dominazione e dalla presenza dello straniero ogni campo, ogni villa dove si parla italiano. Lá, nella gran valle del Po, vi chiama la patria. Guerra, guerra agli austriaci, è il solo pensiero, il solo bisogno del momento.
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