L'autodemocrazia(1)
In Russia il bolscevismo ha rinnovato, in modo radicale e sistematico, i sistemi rappresentativi.
Il valore di tali riforme sorpassa i confini della rivoluzione russa e per l'influenza che esse hanno sul pensiero politico delle altre nazioni e per le loro origini ideologiche.
Il regime bolscevico è l'esperimento più pratico e più su vasta scala di quella democrazia integrale che ebbe per esponenti, fra i molti, Rittinghausen in Germania, Considerant e Leverdays in Francia.
Il regime dei Soviet è una derivazione dell'autonomia federalista ed è in antitesi con la tendenza accentratrice del socialismo di Stato: non è che un sistema politico le cui linee generali e fondamentali si trovano nei disegni politico-filosofici dei principali pensatori della Francia rivoluzionaria e democratica.
Chi volesse studiare le origini ideologiche dell'autodemocrazia dovrebbe risalire alle correnti di idee preparatrici della rivoluzione francese e troverebbe essere stato uno dei canoni della Grande Rivoluzione il principio «la sovranità del popolo è assoluta e inalienabile».
Secondo i pensatori della rivoluzione francese, lo stesso regime rappresentativo è una forma di aristocrazia; elettiva quanto si vuole, ma in cui la volontà dei deputati e non la volontà generale fa la legge. Nello Stato ben ordinato i cittadini devono governare senza intermediario la res pubblica e la legge deve essere l'espressione della volontà generale, poiché la volontà generale tende alla utilità di tutti, mentre le volontà particolari sono facilmente fuorviate e corrotte dagli interessi privati.
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